Si è tenuta Sabato 5 Ottobre a Roma presso l’Antica Stamperia in via Rubattino, 1 la prima Convention della PAV Edizioni. Anna Celenta, autrice de L’Esercito dei Bruttini sull’Isola dei Giganti era presente insieme a molti altri autori che hanno avuto la fortuna di incontrare la piccola realtà in crescita di Pietro, Aurora e Vincenzo
La Convention è iniziata con questo video che illustra come nasce e cosa fa la PAV Edizioni e che vi consigliamo di vedere.
L’incontro è stato voluto dalla PAV Edizioni per conoscere e confrontarsi con i propri autori, per conoscere e far conoscere le problematiche del mondo dell’editoria e della distribuzione libraria e per fare sinergia.
Sinergia, una parola che Anna Celenta, autrice de L’Esercito dei Bruttini sull’Isola dei Giganti ha fatto sua, fin dall’ingresso nella “casa” PAV con la quale ha subito condiviso idee e progetti. Di contro anche la “famiglia” PAV ha accolto Anna con entusiasmo dandole fiducia e affidando a lei anche alcuni compiti che sono fondamentali prima dell’uscita di un buon libro. Sulla scia di questa sinergia, dunque, durante la convention Anna ha voluto condividere con gli altri autori presenti in sala il progetto #leggereèungiocodivertente che ha avviato con le scuole e che proprio nella stessa settimana è iniziato con successo con la consegna delle copie de L’Esercito dei Bruttini sull’Isola dei Giganti ai bambini delle classi terze della scuola primaria San Luigi di Garbagnate Milanese (leggi la notizia qui).
Nel video che potete vedere cliccando qui al minuto 35.56 Anna interviene alla convention PAV Edizioni e, oltre a ringraziare PAV Edizioni per la fiducia che sta riponendo in lei, parla del progetto intrapreso con le scuole condividendolo con tutti gli autori PAV .
Bullismo? Non restare in silenzio!
La seconda parte della convention era dedicata alla presentazione dell’antologia: Bullismo? Non restare in silenzio! Con la consegna degli attestati ai vincitori e alle vincitrici dei racconti presenti nella raccolta e con gli interventi dello psicologo Dott. Emanuele Capone e della Dott.ssa Antonella Carpentieri, educatrice e consulente psicogenealogica. “Avendo letto tutte le bozze dei racconti mi sono emozionata quando ho sentito parlare gli autori del come e del perchè hanno scritto la storia che poi insieme alle altre ha dato forma al libro edito dalla PAV. Non solo, anche il video trasmesso per promuovere il libro mi ha commosso fino alle lacrime” – ha dichiarato Anna Celenta – “Il bullismo c’è sempre stato, anche io scavando nel mio passato, ricordo di esserne stata vittima già a partire dalle scuole elementari e poi alle medie, oggi, però, come tutte le cose è amplificato dai mezzi di comunicazione super veloci che abbiamo a disposizione. Non solo, quando ero piccola io, forse avevamo gli strumenti e l’educazione per difenderci, oggi questo manca: c’è molta indifferenza nella gente e spesso non ci si accorge nemmeno della sofferenza di chi vive vicino a noi. I miei bruttini sono volutamente difettosi però hanno un gran cuore e sono in grado di tirare fuori il coraggio che non hanno mai avuto per combattere contro l’abuso di potere dei giganti per dimostrare che la vera bellezza spesso si nasconde dietro un aspetto ‘difettoso’, basta saper guardare oltre per scoprire la bontà di chi ci sta di fronte”. Questo paragrafo dedicato al libro appena pubblicato dalla PAV Edizioni intende promuovere il volume, specialmente nelle scuole e nei luoghi di aggregazione di adolescenti e ragazzi, per far comprendere loro che bullo e bullizzato sono entrambi vittime di una società che deve rimboccarsi le maniche e ricominciare a guardare più al prossimo e non al soldo o al potere!
Per concludere desidero lasciarvi con la poesia di Simonetta Paroletti, autrice di poesie e mamma di un ragazzo con la sindrome di Asperger, con la speranza e l’augurio che vogliate copiarla, stamparla e appenderla nelle scuole come è suo desiderio affinché i ragazzi smettano di restare in silenzio.
La mia lista di Simonetta Paroletti
- Vorrei non doverti lasciare a scuola tutte le mattine con un nodo allo stomaco pensando che vai alla guerra.
- Vorrei vivere con te su un’isola deserta.
- A volte vorrei non doverti mandare a scuola.
- Vorrei che la scuola si preoccupasse non solo dell’istruzione dei nostri figli ma anche dell’educazione ed in particolare dell’educare al rispetto per gli altri.
- Vorrei che fosse evidente per tutti che chi pensa di dimostrare di essere forte umiliando chi è più debole non dimostra di essere più forte ma solo di essere vigliacco.
- Vorrei che si dimostrasse di essere forti trovando il coraggio di difendere i più deboli.
- Vorrei che per divertirsi non ci fosse bisogno di divertirsi alle spalle di qualcuno.
- Vorrei che si capisse che essere diversi non vuol dire necessariamente che uno sia migliore ed uno peggiore, vuol dire essere diversi, punto. Pensa che noia se tutti avessero gli occhi azzurri e i capelli biondi…
- Vorrei che i genitori dei bulli capissero che i primi ad avere dei problemi nella vita saranno i loro figli.
- Vorrei che si cominciasse da piccoli a isolare i prepotenti e i violenti e a non fargli da pubblico o fare finta di niente.
- Vorrei che si amassero di più i ragazzi, tutti, … forse si vorrebbero più bene anche tra loro.
- Vorrei che non si lasciassero soli davanti alla televisione o al computer e che i programmi televisivi non facessero vedere solo gente che litiga.
- Vorrei che i modelli di riferimento non fossero solo i calciatori e le veline e che chi ha ragione non fosse sempre chi strilla più forte.
- Vorrei che diventare uomini e donne significasse affrancarsi dalle dinamiche del branco.
- Vorrei trovare le parole per rispondere a chi mi aggredisce, ma mi vengono in mente sempre dopo. È che non riesco a ferire gli altri con le mie parole. È una mancanza tanto grave?
- Ti dicono che devi imparare a difenderti, che devi picchiare più forte. Io ho tre cani che fanno le feste a tutti. Perché dagli animali dobbiamo prendere le cose peggiori?
- Vorrei avere la speranza che tutti possano avere una vita serena e dignitosa.
- Vorrei che negli altri si cercasse quello che c’è di buono e non quello che ci piace.
- Vorrei non dovermi isolare per difendermi.
- Vorrei non aver bisogno di difendermi.